Amor Est Salus (A.E.S.) di Gabriele Laguzzi
Metodo per la formazione dell’Operatore di Pranoterapia e Pranopratica
Marchio Depositato n°302019000013107
Testo Depositato SIAE n° 2019000297
Amor Est Salus: Metodo e percorso per l’apprendimento dell’Arte pranica totalmente ideato, strutturato e consolidato, in decenni di insegnamento, da Gabriele Laguzzi, sia per ciò che riguarda l’impostazione teorico/filosofico/concettuale, sia per ciò che riguarda tutte le singole prassi/tecniche operative qui elencate. Metodo volto alla ottimale emancipazione della “personalità pranica” di ogni singolo allievo, “Amor Est Salus” è attualmente utilizzato integralmente presso l’Ente di Formazione A.L.A.R.O. di Firenze, (oltre che, anche parzialmente, in altri Enti di formazione) nelle specifiche articolazioni didattiche che seguono.
INTRODUZIONE
In lunghi anni di pratica e di insegnamento ho maturato e strutturato naturalmente questo Metodo operativo che chiamo Amor Est Salus (A.E.S. in acronimo) per la formazione di un Operatore di pranoterapia e pranopratica (e/o di un counselor olistico specializzato in bioenergia).
In particolare ho preso atto, con il passare del tempo, di come sia importante per l’operatore, oltre che saper ben “maneggiare” il prana, acquisire contemporaneamente una solida conoscenza a tutto tondo su ciò che riguarda il mondo delle nostre discipline olistiche, insieme alle più recenti scoperte ed innovazioni della scienza, specie quella che si occupa delle zone di confine tra la materia e lo spirito.
In tal modo si potranno comprendere meglio anche tutte quelle “fenomenologie” associate da molti (per ignoranza o per disonesta intellettuale!) ad una confusa ed opinabile dimensione pseudo-magica: come ad esempio la cura a distanza, o la percezione sottile dello stato energetico del prossimo.
“Fenomenologie” che iniziano a trovare chiarimenti soprattutto nelle nuove scienze, ma che ancora vengono descritte e spiegate, in svariate situazioni, con riferimenti ai soliti stantii e devianti limiti dello pseudo-occultismo-esoterismo attualmente molto –purtroppo- diffuso tra la popolazione per mancanza di corretta informazione, grazie anche all’attività di denigratori per partito preso, di ciarlatani e di truffatori: con la conseguenza di confondere e di mescolare –in un calderone indistinto- con il nostro mondo pranico, elementi ed aspetti ad esso del tutto estranei se non addirittura contrari e contrastanti.
Il mondo del prana esige chiarezza, competenza, serietà, nello studio e nella applicazione pratica. Gli elementi/eventi sconosciuti che possono via via emergere, nel percorso di ogni “artigiano” del prana, non sono fenomeni da baraccone, occulti e/o “magici”, da temere e da evitare a priori; ma sono aspetti dell’uomo, dell’operatore che, proprio con la ricerca, lo studio e le nuove conoscenze e le esperienze acquisite nella prassi, può invece interpretarli e viverli, nella giusta luce chiarificatrice della personale consapevolezza e della personale intelligenza pranica, come arricchimento e come accrescimento della propria dote umana ed esistenziale.
Per questo motivo, le conoscenze a cui facciamo riferimento sono quelle che tendono ad accrescere l’ individuale consapevolezza del sé, del proprio esistere e delle vita una in generale; conoscenze che non prescindono mai dall’esperienza maturata nell’ambito dell’attività pranica. Conoscenza ed esperienza pratica generano la saggezza dell’operatore che è il sale di tutto il suo agire come “terapeuta” e come uomo. Essere terapeuta ed esser uomo diventano una cosa sola.
La conoscenza si nutre di elementi più disparati ma uniti tutti da un sottile filo che li concatena e amalgama armonicamente: questo filo unificatore è il senso unitario/olistico che fa sentire/percepire ogni manifestazione vibrante e particolare come parte di una medesima grande unica Vibrazione /Creazione.
Proprio per questo ho definito e realizzato negli anni il Metodo A.E.S. che informa e sostiene tutta la nostra operatività, dove la conoscenza teorica necessita poi di una paziente, assidua e costante sperimentazione pratica che richiede, a volte, molto tempo, prima di sbocciare in accettabili risultati reali e concreti:…buon lavoro, dunque.
Questo Metodo è fondamentale per acquisire una formazione a tutto tondo sulla nostra arte, una formazione olistica che sviluppi armoniosamente la personalità pranica di ognuno.
CONSAPEVOLEZZE IMPRESCINDIBILI
1. Amor Est Salus
Gli strumenti più importanti che ogni operatore del prana deve avere in dote e/o cercare di accrescere sono :
- l’amore/desiderio, inteso come atto “terapeutico” avvolgente e “materno”, come stato di aperta disponibilità verso l’umanità e, in particolare, verso il prossimo sofferente
- l’emozione/sentimento/pietas, intesa come stato affettivo di compassione coinvolgente che attiva in noi tutto il processo terapeutico: emozione che è energia
- l’intenzione risanatrice, intesa come volontà di agire per ristabilire un equilibrio là dove non c’è: e per agire bene occorre anche avere e/o far crescere la saggezza con la pratica e la conoscenza con lo studio e la buona teoria
quindi :
Amore/desiderio Energia/sentimento Saggezza/conoscenza/intenzione
A E S
Elementi che nell’atto risanatore fissano l’ AMORE
nel presente dell’ Essere/energia ( nel “qui e ora”= EST= questo è ! )
e diventano una cosa unica e sola,
cioè
SALUS
(salvezza risanatrice/salute)
quindi
Amor Est Salus e in acronimo A.E.S.
Sono dunque questi gli strumenti che permettono all’operatore di accendere in sé quel fuoco interno che poi si manifesta nell’emissione del prana e di tutta quella forza risanatrice indispensabile per riportare in equilibrio ciò che non lo è:
strumenti “energetici” che possono –come abbiamo riferito -modificare anche il DNA nostro e delle persone che trattiamo.
2. Medicina Vivente ed Intelligente
La pranoterapia utilizza come “materia prima medicinale” l’energia vitale del corpo pranico (Campo Vitale Individuale ) dell’operatore.
E poichè l’energia vitale del corpo pranico è vivente ed intelligente (dal momento che dà la vita all’organismo e lo mantiene in vita dirigendone ed armonizzandone con intelligenza tutte le sue funzioni vegetative, fondamentali per la sua stessa esistenza), possiamo affermare che la nostra “medicina” pranica è essa stessa medicina vivente ed intelligente, essendo della medesima sostanza del corpo pranico.
Di conseguenza anche l’operatore, il cui essere è formato e reso vivente dalla medesima energia vitale che costituisce la nostra medicina pranica, può essere considerato medicina vivente ed intelligente.
Il terapeuta e la terapia sono la stessa cosa, perchè entrambi costituiti dalla identica sostanza vivente fondamentale: il prana.
Il prana è necessariamente veicolato da energie più “dense”, più “materiali”, legate al mondo propriamente bio-fisico e a tutti quei fenomeni bio-chimici e bio-elettrici/elettromagnetici che costituiscono l’organizzazione dell’organismo umano.
Le costituenti del mondo bio-fisico, bio-chimico e bio-lettrico (e relative energie: calore, basse frequenze, alte frequenze, ecc.) sono gli strumenti (gli “arti”) con cui agiscono il corpo pranico nel suo complesso e la sua specializzazione terapeutica, cioè il nostro prana.
Il flusso risanatore è tale in quanto le sue componenti -le chirofrequenze- riequilibrano quelle funzioni omeostatiche per mezzo delle quali il Campo Vitale Individuale agisce e si correla con il mondo organico-materiale, dirigendolo e determinandolo.
Ne deriva una ottimale circolazione di energia vitale (prana) che mantiene lo stato di salute dell’organismo.
Il corpo pranico del terapeuta utilizza il prana per curare il corpo pranico del paziente, ”passando” per il suo corrispondente psico-fisico. Oppure, secondo le patologie, al contrario. Agendo cioè sul corpo pranico per modificare in senso armonico la funzionalità e i ritmi del corpo psico-fisico.
Ciò che è in alto è anche in basso e viceversa, direbbero i Filosofi Ermetici e gli Alchimisti.
3. Il Nostro Trattamento Olistico
Dal nostro punto di vista la salute e la malattia in quanto tali, in senso assoluto non esistono:
sono infatti la conseguenza diretta di uno stato di equilibrio (o meno) bio-chimico—fisico-elettrico-energetico.
Tale equilibrio omeostatico determina la qualità del funzionamento dell’organismo o di una sua parte:cioè se è sano, meno sano o ammalato.
Pertanto, se si sono bene assimilate le conoscenze riguardanti:
-la natura del prana,
-il suo campo d’azione,
-gli effetti che produce,
-l’equilibrio dell’ Omeostasi,
-le costanti omeostatiche,
-il concetto di malattia e salute,
-le influenze psico-emotive e dell’ambiente esterno sull’organismo e sulla psiche del paziente,
allora possiamo comprendere meglio cosa noi intendiamo per “ terapia”, per trattamento pranico.
Il nostro trattamento pranico/olistico comprende i seguenti elementi di supporto, che, salvo eccezionali sofferenze, dovrebbero sempre essere messi in opera dal soggetto trattato, confortato dalle nostre fraterne indicazioni e reso più forte dagli stimoli energetici del nostro prana.
Essi sono:
-la corretta alimentazione;
-l’esercizio fisico (per l’ossigeno e la linfa);
-le buone letture, gli studi appropriati, la meditazione, lo svago, l’arte, per l’arricchimento e l’equilibrio mentale ed emotivo;
–il respiro controllato, per una buona circolazione energetica ;
–l’immaginarsi in modo positivo, creativo, volto al proprio progresso psichico, affettivo e fisico;
-il cambio di ambiente, di lavoro, di relazioni e/o di atteggiamenti nel caso di influenze (o condizionamenti) psichiche e fisiche dannose per il suo equilibrio psico-fisico-emotivo ed energetico;
–l’assunzione di acqua pranizzata
-l’assunzione di tisane, o comunque, di molta acqua, sempre, durante il Ciclo di trattamento pranico.
Riteniamo così di affrontare lo stato morboso sotto tutti i punti di vista, dal momento che il paziente non è solo parte fisica, o mentale, o emotiva, o energetica, ma è l’insieme di tutti questi stati esistenziali .
Per questo se noi vogliamo utilizzare la pranoterapia ad reparandam omeostasim, dobbiamo contemporaneamente eliminare su tutti il livelli funzionali dell’organismo, le cause possibili di eventuali squilibri.
4. Riflessioni sulle Tecniche utilizzate
Le Tecniche -per quanto “avanzate” siano- da sole (e fini a se stesse) non portano da nessuna parte, se manca l’adesione e la partecipazione del cuore: che è la sede dell’Intelligenza che deve illuminare la via e istruirci sottilmente man mano che procediamo.
Le Tecniche avanzate, illuminate da questa Luce, non sono altro che i mezzi con cui, aiutando gli altri, di-sveliamo gradualmente il meraviglioso Universo che è celato e occultato in noi e che ci permette di andare incontro alle sofferenze del prossimo per cercare di lenirle veicolando quella forza che, come dice Dante, “move il sole e l’altre stelle”.
Una volta acquisite, le Tecniche avanzate diventano loro stesse usuali e necessitano di ulteriore progresso…di altre tecniche avanzate, e così via.
Pian piano assimiliamo e diventiamo l’Universo ignoto che è in noi; come diventa noi il pane che mangiamo ogni giorno.
Le Tecniche avanzate, divenute mezzo di crescita e di evoluzione personale, ci aiutano prima a guardare e ad osservare il Cielo interno, poi a raggiungerlo e, infine, a diventare uno con esso: così aggiungiamo un altro passo del cammino verso la comprensione di Dio e della sua Verità.
Il PIANO FORMATIVO
(caratteristiche etiche e didattiche generali)
1. Teoria e Pratica (Oratorio e laboratorio)
I due pilastri su cui si fonda tutto l’ impianto formativo del Metodo Amor Est Salus (A.E.S.) sono la teoria e la pratica: questi due elementi devono procedere di pari passo integrandosi reciprocamente durante tutto l’iter formativo (mediamente due/tre anni) al fine di acquisire una sicurezza operativa a tutto tondo basata su una consapevolezza reale del proprio agire pranico supportato dalla conoscenza teorica che, a sua volta, contemporaneamente, trova sempre riscontro e verifica proprio nella pratica relativa ad essa. Questa impostazione didattica permette una emancipazione armonica della personalità pranica dell’allievo.
2. Emancipazione della Personalità Pranica, tutoraggio, rapporto docente/allievo, scuola di vita
La personalità pranica dell’allievo si sviluppa e si emancipa per mezzo di uno studio costante e di una pratica costante, supportata anche- già durante l’iter di apprendimento- da periodi di operatività con la presenza di un Tutor che controlla e consiglia. Inoltre il rapporto docente (istruttore)/allievo deve essere improntato da una aperta reciproca integrazione didattica per mezzo di scambio di osservazioni, informazioni, suggerimenti, riflessioni, consigli, dubbi, certezze, ecc., essendo però ognuno ben consapevole del ruolo che riveste nel contesto dell’iter formativo in corso: tenendo conto, poi, che il percorso formativo è sempre un percorso di crescita personale per tutti i soggetti in causa.
3. La mia Scuola: Scuola di Vita
Vista in questa prospettiva, la formazione dell’allievo/operatore è formazione integrale della persona e della personalità più profonda. La scuola diventa così, nel mio intendimento,
- scuola di vita
- mezzo per cambiare, cambiarsi e trasmutarsi
- mezzo per conoscere se stessi e gli altri
- mezzo per superare i limiti dell’individualità del microcosmo e per proiettarsi nel tutto del macrocosmo
- occasione per imparare a considerare tutti i “fenomeni occulti”, che via via accompagnano il nostro cammino di apprendimento, come parti ancora sconosciute del nostro essere uomini
- occasione per conoscere, sviluppare e accrescere la propria sensibilità/sensitività personale e l’intuizione del cuore
- fucina per forgiare tutti gli strumenti operativi necessari (culturali, teorici e pratici) al fine di saper maneggiare con destrezza, sicurezza ed in modo ottimale, consapevole e responsabile quanto la Natura ha posto in noi come potenziale (il prana), celato e velato, per la salute dell’uomo. Perché l’insegnamento che viene dal cuore in forma naturale ed intuitiva, silenziosa e coinvolgente, penetra nell’anima e nella sostanza vitale di ognuno e si deposita – come seme- in attesa del momento del germogliare, del crescere, del fiorire e del far frutto.
4. Elementi di Integrazione e Orientamento Generale
Nella conoscenza che noi consigliamo di acquisire fin dall’inizio e con gradualità, trovano posto, ad esempio, lo studio, anche se dei soli elementi di base,
- del colore
- del suono
- di alcune discipline olistiche tra cui la Riflessologia, il Bilanciamento Cranio-sacrale e la Medicina Tradizionale Cinese con le relative mappe dei meridiani energetici
- delle filosofie e delle tecniche Yoga dell’India
- della radionica e della radioestesia
- della spagiria e della fitoterapia
- di vari tipi di meditazione
- della quantistica
- dei recenti studi sul DNA (medicina epigenetica)
- del simbolismo delle varie Culture e Tradizioni
- dei cicli cosmici e dei bioritmi umani
Aggiungiamo, inoltre, la lettura e l’approfondimento di testi, tanto per dare alcune indicazioni, quali:
- i Veda
- le Upanişad
- il Tao
- i testi di Alchimia e Spagiria
- i Vangeli
- la Kabbala
- la Baghavad Gita
1° ANNO
- FONDAMENTI DI CONSAPEVOLEZZA E DI CONOSCENZA
- il prana: sua natura, sue componenti, sue proprietà e suo utilizzo
- vis medicatrix naturae
- onde elettromagnetiche a bassa e alta frequenze, le onde simil-alfa
- il dott.Luigi lapi e la pranoterapia scientifica: le chirofrequenze
- la biorisonanza che equilibra l’omeostasi
- ll campo vitale e la sinfonia delle frequenze
- i metodi di rilevazione del campo pranico
- elementi di anatomia e fisiologia
- elementi di chimica, biochimica e biofisica
- elementi di fisica quantistica
- elementi di elettromagnetismo: onde a bassa e alta frequenza, onde encefaliche. I colori
- elementi di acustica: i suoni.
Contemporaneamente l’allievo -fin dai primi giorni- deve iniziare a far pratica con le tecniche di concentrazione e di ricarica energetica, almeno una a scelta. Noi consigliamo:
- –il respiro controllato per imparare a dirigere e concentrare il prana
- -il canto vocalico
- -la meditazione
- -lo yoga
Tutti questi fin qui elencati sono gli insegnamenti per ciò che riguarda la teoria e la pratica propriamente legate alla pranoterapia. Insegnamenti che normalmente si svolgono mediamente nell’arco di tre anni
Sottolineiamo il fatto che una buona preparazione di anatomia, fisiologia e patologia – fatta da un medico motivato e magari anche pranoterapeuta- è indispensabile sempre e ovunque. In particolare poi, per poter dirigere efficacemente il prana con le tecniche di visualizzazione legate all’Immaginazione creativa è utilissimo conoscere l’ubicazione esatta di organi ed apparati, il loro funzionamento e le modalità formali (sintomatologia) con cui si manifestano le varie disfunzioni psico-fisico-energetiche
Di importante integrazione a quanto abbiamo fin qui suggerito, sono poi:
- la fitoterapia ( e/o la fitoterapia spagirica)
- la riflessologia plantare,
- lo shiatzu
- la terapia craniosacrale
e per quanto concerne le altre terapie energetiche/vibratorie (o vibrazionali) consigliamo di acquisire almeno gli elementi base di:
- cromoterapia
- sonoterapia e musicoterapia
- cristalloterapia e petroterapia
- fiori di Bach
- aromaterapia
- Aura-Soma
Va sottolineato che un siffatto piano di studi, ricco riferimenti relativi a discipline e a medicine complementari, unisce alla puntigliosa e completa preparazione pranoterapeutica (teorica e pratica) un solido e consistente bagaglio di conoscenze anche nell’ambito più allargato della naturopatia che è volta principalmente alla prevenzione degli stati patologici ed alla ricerca di stili di vita –come educazione alla salute- tali da garantire il “benessere” psico-fisico-energetico dell’individuo ed il suo naturale equilibrio/riequilibrio energetico, sinonimo di vitalità e rigoglio esistenziale.
Chi infine volesse arricchire il proprio iter formativo/informativo personale con elementi di ricerca interiore ed esistenziale globale, non può prescindere da uno studio, seppur minimo, delle più significative esperienze riguardanti :
- l’Energia Vitale Universale e i Campi Vitali Individuali,
- le influenze del Cosmo nella nostra vita,
- le più importanti Vie di Ricerca spirituale,
- la Spagirica e la Tradizione Ermetica,
- l’Astrologia scientifica,
- la ritualità magico-terapeutica presente nelle varie Culture e Tradizioni,
- Alcune indicazioni in merito si trovano nella nostra Bibliografia.
Risulta evidente come la formazione del nostro operatore debba fondarsi su una teoria che spazi su diverse discipline e saperi e su una pratica pranica che poco a poco lo porti ad affrontare le più complesse alterazioni dell’omeostasi.
- DIDATTICA: OPERATIVITA’ PRANICA
- i primi passi dell’operatore: i giusti atteggiamenti
- omeostasi, salute e malattia
- gli strumenti per la pratica :
- la chirestesia
- la mummificazione
- l’acqua e le sue proprietà: la pranizzazione dell’acqua
- l’impostazione delle mani e delle dita :metodologia e prassi
- le 5 aree di applicazione
- l’immaginazione creativa e la visualizzazione
- la tecnica del soffio e del respiro controllato
- la tecnica del cilindro rotante ( rotazione oraria e antioraria delle mani)
- tecniche di pulizia energetica
- meditazione
- omeostasi, salute e malattia
- il colore e il suono: utilizzo
- la seduta e il trattamento: modalità
- la psicosomatica (introduzione) e le emozioni
- la ricarica energetica(modalità varie)
- gli aspetti e gli atteggiamenti psicologici della professione
- l’approccio ed il rapporto con il paziente
- il codice deontologico
- il profilo professionale e la legislazione vigente
- TECNICHE OPERATIVE SPECIFICHE IDEATE DA GABRIELE LAGUZZI
- il trattamento olistico
- le cinque aree di applicazione:n.1 encefalica; n.2 cardiaca; n.3 ombelicale; n.4 cervicale; n.5 lombosacrale
- le tre prassi generali (e le relative modalità operative) :
- prassi antidolorifica,
- prassi ricostituente del sistema nervoso
- prassi ricostituente del sistema immunitario
- Schede operative, n.19
I dettagli operativi delle 19 schede e altri approfondimenti sono spiegati in esteso nel volume:
Laguzzi G., Biopranoterapia, Edizioni Mediterranee, Roma 2004
2° ANNO / 3° ANNO
- FONDAMENTI DI CONSAPEVOLEZZA E DI CONOSCENZA
- immaginazione creativa e visualizzazione: archetipi e solidi platonici
- tempo e spazio: intuizione e percezione olistica/quantistica della realtà
- la formazione e il consolidamento della personalità pranica
- i ritmi della vita: armonie delle sfere e biorisonanza
- Amor Est Salus. I chakra e le aree di terapia
- l’acqua
- i tre cervelli: encefalo, cuore, intestino
- TECNICHE SPECIFICHE IDEATE DA GABRIELE LAGUZZI
- la ricarica, la protezione e la pulizia energetica dell’operatore e dell’ambiente di lavoro (molteplici modalità)
- il soffio e la respirazione pranica
- la tecnica della rotazione oraria e antioraria: approfondimento
- trattamenti con la tecnica Luna-Sole (Yin e Jang)
- la tecnica della luce viola
- la tecnica del chakra della medulla
- la tecnica della parola confortante e il silenzio
- l’auto-trattamento (14 modalità)
- la tecnica della circolazione dei quattro elementi
- il gruppo e i trattamenti in rotazione
- l’accordatura pranica
- il trattamento pranico degli assenti (a distanza)
- il trattamenti pranici senza l’uso delle mani
- il trattamenti con la tecnica della matrice energetica
- la chirestesia con la tecnica della luce a contrasto
- psicosomatica: la tecnica dei tre fornelli
- psicosomatica : l’anello di Giada
- psicosomatica : il triangolo del Tao
- le schede operative ordinarie ed avanzate:n.12
I dettagli operativi delle 12 schede operative e altri approfondimenti sono spiegati in esteso nel volume:
Gabriele Laguzzi, Pranoterapia e pranopratica :tecniche avanzate, Edizioni Mediterranee, Roma 2011
Il Metodo Amor Est Salus utilizza come testi base, per lo studio e per la pratica i seguenti volumi di Gabriele Laguzzi:
- Biopranoterapia, Edizioni Mediterranee, Roma 2004
- Pranoterapia e pranopratica :tecniche avanzate, Edizioni Mediterranee, Roma 2011
APPROFONDIMENTO E BIBLIOGRAFIA
L’approfondimento di tutte le parti elencate si trova nei due volumi di Gabriele Laguzzi, editi dalle Edizioni Mediterranee:
- Biopranoterapia, Edizioni Mediterranee, Roma 2004
- Pranoterapia e pranopratica: tecniche avanzate, Edizioni Mediterranee, Roma 2011
Amor Est Salus è un marchio registrato: Nel caso si citino parti dei due volumi in oggetto e/o si utilizzino specifiche prassi operative ivi descritte è necessario sempre indicare la provenienza e l’autore/ideatore delle medesime (Gabriele Laguzzi).